>L’area protetta del Parco naturale regionale delle Dolomiti d’Ampezzo, interamente compreso all’interno del comune di Cortina, si estende a nord dell’abitato di Cortina d’Ampezzo fino al confine con la regione Trentino-Alto Adige, inserendosi nel Parco naturale di Fanes – Sennes e Braies, con il quale forma un più esteso comprensorio naturalistico dalle caratteristiche ambientali simili, dell’ampiezza totale di circa 37.000 ha. Il Parco è stato riconosciuto dalla Comunità Europea come sito di importanza comunitaria.
Il parco, che copre un’area complessiva di 11.200 ha, è stato ufficialmente istituito il 22 marzo 1990 con Legge Regionale n. 21 della regione Veneto. Nato con il consenso dell’Assemblea generale dei Regolieri, è stato affidato in gestione dalla Regione Veneto alla Comunanza delle Regole d’Ampezzo.
I territori del Parco sono omogenei dal punto di vista dell’uso del suolo, in quanto su di essi non sono presenti insediamenti abitativi e attrezzature per lo sci alpino. Ciò ha facilitato notevolmente la zonizzazione, che distingue esclusivamente aree a destinazione silvo-pastorale – ove sono comprese malghe e boschi soggetti a normale gestione forestale – ed aree a riserva naturale; in quest’ultimo ambito, nelle zone più integre e pregevoli, sono state individuate 9 riserve integrali e 11 riserve orientate, che coprono il 25% dell’area protetta.
Il territorio del parco comprende molti famosi gruppi dolomitici: il Cristallo, le Tofane, la cima Fanes, il Col Bechei e la Croda Rossa, rispettivamente divisi dalla Val Travenanzes, dalla Val di Fanes, dall’alta Valle del Boite e dalla Val Felizon. Alcuni di questi massicci presentano vette che superano i 3.200 metri s.l.m. e racchiudono nelle rientranze dei loro versanti settentrionali alcuni piccoli ghiacciai. Le valli sono strette e formano degli spettacolari orridi naturali in prossimità della comune confluenza, in corrispondenza della quale è situata l’entrata principale del parco, e si aprono in vasti altipiani a pascolo verso le quote più alte. Altri due solchi vallivi costituiscono i limiti meridionali dell’area. Il parco è poi delimitato dalla valle del rio Falzarego ad ovest e dalla Val Padeon ad est.
Le vie di accesso ed attraversamento a servizio dei visitatori sono numerose e differenziate; dalle strade di grande comunicazione che conducono ai valichi di Falzarego, Cimabanche e Tre Croci si dipartono decine di piste forestali e di sentieri, la cui rete complessiva supera i 300 chilometri di sviluppo. Fra i percorsi turistici sono da annoverare anche 8 vie ferrate e 6 sentieri attrezzati, alcuni dei quali sono ciò che rimane dei grandi camminamenti della Grande Guerra.
All’interno del parco vi sono diciannove strutture turistiche, tra ristoranti e rifugi alpini. I rifugi alpini situati nel Parco o nelle immediate vicinanze sono 11; sui massicci del Lagazuoi, della Tofana e del Cristallo sono in funzione anche in estate impianti di risalita che consentono buoni avvicinamenti in quota, mentre sulla strada di accesso a Malga ra Stua, nel gruppo della Croda Rossa, è in attività un servizio di trasporto pubblico di navetta.
(tratto da Wikipedia e dal sito del Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo)